a cura di Antonio De Luca (Anioti)
e Roberta Vallotta (Roti)


martedì 16 settembre 2014

Inno alla vita

Qualche giorno fa, sfogliando il "Messaggero di Sant'Antonio", ho letto questa splendida testimonianza che è un vero è proprio inno alla vita. Mi sono quasi commossa nel leggere queste splendide parole, quindi ho deciso di farle conoscere anche ai lettori del nostro blog

«Ricevo ogni mese il “Messaggero di sant’Antonio”. Sono di Roma, ma molte volte ho preso il treno per venire a trovare il Santo. Mi piacerebbe che leggeste la mia testimonianza e spero che la mia storia sia d’esempio per molte persone».

« [...] la mia meravigliosa bambina, M.S. tra quattro giorni avrà cinque mesi. Ho amato questa figlia dal primo istante in cui ho visto e ascoltato battere il suo cuore in quella ecografia. È stato sconvolgente, lei era viva, era dentro di me, minuscola, quasi invisibile, ma il suo cuore batteva... e voleva me. Avevo solo 18 anni e tanti progetti. Certo, un figlio non era contemplato nel presente, neanche nel futuro. Ma è capitato. Lei era già lì... e ho detto sì. È vero, c’è voluta tanta forza, ma ci vuole tanto coraggio anche ad affrontare una malattia, una perdita, una gara... Perché non un figlio?

M.S. è nata da un grande amore, ma nessun amore, per quanto grande, è sicuro. E si resta sole, come qualunque altra donna che abbia concepito il proprio figlio in una sera in discoteca, o in un’avventura senza importanza, o con un uomo di cui non ricorda neanche il nome. Non buttate i vostri bambini per chi non c’è più, non buttateli in cambio dell’amore o delle promesse di un uomo. Non buttateli per i divertimenti, le feste, l’università, la libertà o per la prospettiva di una vita migliore. Non buttate questo dono per il mondo, la gente, le chiacchiere, la vergogna, la paura di rovinarvi il corpo, la paura della solitudine. Un figlio vale più di tutto questo, vale anche più di noi stessi.

È vero, all’inizio ci saranno genitori sconvolti, arrabbiati, delusi, amici che rideranno, vicini che spettegoleranno, persone che vi isoleranno come lebbrose. Ma avrete il vostro bambino: non sarete mai più sole e questo, credetemi, basta. Basta una tuta vecchia con un cuore che vi scoppia di gioia nel petto mentre guardate il vostro bambino spegnere le candeline, piuttosto che avere venti paia di scarpe, una bella macchina e tanti vestiti, ma non riuscire a trattenere le lacrime al pensiero che il vostro bambino quelle candeline non le spegnerà mai. L’aborto devasta per sempre e devasta te, non i tuoi amici, il tuo ragazzo o i tuoi genitori. E invece il miracolo è questo: un sorriso bellissimo, due manine grassocce e un amore indescrivibile.

Ho avuto tanto affetto, tante mani tese ad aiutarmi, incoraggiarmi, darmi forza, persone impensabili che magari prima neanche mi salutavano e dopo facevano a gara per offrirmi il loro aiuto. Questo fanno i bambini: trasformano ciò che è buio in una luce bellissima e diventano i figli e i nipoti di tutti, professori compresi. Restano i cuori duri, ma quelli non fanno storia. Certo, adesso nella mia borsa, insieme con il cellulare e i trucchi, ci sono pannolini, biberon, salviettine e ciucci, ma (M.S. e io) siamo belle lo stesso, anzi siamo belle due volte. Le notti sono ancora abbastanza movimentate: latte, pagine da studiare, compiti da finire, tanta stanchezza, ma anche tanti sorrisi. A volte lei si sveglia impaurita, allunga la manina a cercare i miei capelli o le mie guance e mi guarda come a dire “Mamma dove sei?”. E io la guardo e le dico: “Amore, mamma è qui”. Lei mi sorride, chiude gli occhi e dorme. Sono qui, questo è il mio posto, accanto a te, abbracciata a te. Madre Teresa di Calcutta diceva: “Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita, ma superando insieme tutte le difficoltà”. È vero. Non buttate i vostri bambini».

 

martedì 9 settembre 2014

Viaggiando ...

... scorci di un'estate vista dagli amici 


Guardia Piemontese (Cs) 
Scoglio della Regina
 
 Foto Gianni Maletta

Lo scoglio della Regina deve il suo nome ad una leggenda: un re che viveva in quei posti con la sua consorte, vinto dalla noia, decise di imbarcarsi via mare per ritrovare se stesso  dicendo alla moglie che una luce rossa all’orizzonte avrebbe annunciato il suo ritorno. Però ogni attesa era vana perché passavano giorni, settimane e mesi infruttuosamente. La regina sempre più sconsolata, anziché dalla spiaggia, volle salire sulla sommità di un grande scoglio che era nei pressi per vedere meglio l’orizzonte ma cadde nel mare in tempesta e scomparve. Ora si dice che nelle sere in cui il sole al tramonto diventa rosso, le anime del re e della regina si incontrano in una grotta in fondo agli scogli ed anche le onde più turbolente si calmano in omaggio ai due sovrani.




Torre Melissa (Kr) 
  Foto Rosa Filippelli

Torre Melissa è una frazione costiera del comune di Melissa, in provincia di Crotone.  
I primi documenti che fanno riferimento a Melissa sono del 1200 ma la sua stroria risale a molti anni prima come provano alcuni ritrovamenti di cocci di pavimentazione risalente all’epoca romana. Ricordata da Ovidio nella Metamorfosi, sembra essere fondata da Melisseo re di Creta. Secondo altri il nome deriva dal greco “Melissa” ape, miele; secondo altri, ancora, sulla fama che vi godeva la maga Melissa.
Torre Melissa è di recente sviluppo (fine anni sessanta) e basa la propria economia sul turismo e sulle piccole attività artigianali. Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di numerosi vitigni che promettono la produzione dei noti vini Cirò e Melissa.





Irlanda del Sud, scogliera di Moher 
  
 Foto Marisa Perri

Le Scogliere di Moher sono impressionanti e suggestive scogliere a picco sul mare situate vicino al villaggio di Doolin sulla costa occidentale del Clare, contea irlandese. 
Il punto più alto delle scogliere, che sono lunghe circa otto chilometri, raggiunge i 214 metri d'altezza sull'Oceano Atlantico, mentre la propaggine più meridionale scende a 120 metri.






Grazie agli amici che hanno contribuito con le loro foto 
alla pubblicazione di questo post.

giovedì 4 settembre 2014

La barbarie



La barbarie si nasconde,
non la vedi ma è li,
accovacciata, mimetizzata.
Aspetta il suo momento! 

Non tiene conto del bene,
ma vuole affermare se stessa. 

La barbarie possiede l’uomo,
l’uomo che la desidera,
quello che le apre i suoi
sentimenti, il suo cuore. 

Egli ormai è perso,
si è donato all’assurdità
di una violenza che colpisce
gli uomini giusti. 

Beati gli operatori di pace,
perché saranno 
chiamati figli di Dio.
                                          Anioti
 


Dedicata a Vittorio Arrigoni.
Un pensiero anche a coloro che, come lui, hanno perso la vita mentre si battevano per la pace, per la giustizia, per una informazione libera.

sabato 31 maggio 2014

Rallegrati Maria



Quante sono le volte che t’ ho pensato o Padre, ogni volta ti sentivo nel cuore. 
Io cercavo di serviti nell’ombra, di donarti tutto quello che ero.
 Poi un giorno mi hai chiamata per nome, per coprirmi di tutte le grazie, 
per donarmi la gioia più grande,  per chiamarmi al tuo progetto d’amore.

Rallegrati Maria perché ho scelto te,   
non voglio un’altra madre, sei l’unica per me.
Rallegrati Maria perché sarai Regina  
del cielo della terra, degli angeli dei santi.
Rallegrati Maria.

Il mio cuore è scoppiato di gioia, si è tuffato nelle lacrime 
ed il pianto non voleva finire, quando ho detto di si all’Amore.
Io cercavo di servirti nell’ombra, di donarti tutto quello che ero. 
Poi un giorno mi hai chiamata per nome, per coprirmi di tutte le grazie.
 
Rallegrati Maria perché ho scelto te,   
non voglio un’altra madre, sei l’unica per me.
Rallegrati Maria perché sarai Regina  
del cielo della terra, degli angeli dei santi.
Rallegrati Maria.


 

Testo e musica: Anioti 
                           Esecuzione e voci: Anioti e Roberta 
Montaggio video: Roberta

giovedì 9 gennaio 2014

La Vergine della Rivelazione

Apparizione alla grotta delle Tre Fontane

Roma, Via Laurentina, 
12 Aprile 1947: è un pomeriggio primaverile di sabato in Albis.


Bruno Cornacchiola, un tranviere romano di 34 anni, protestante, all’ombra di un eucalipto prende appunti per la conferenza che dovrà tenere il giorno dopo.  
L’uomo, durante la sua permanenza in Spagna, dov’era andato volontario per combattere (guerra civile 1936-37), convinto dalla propaganda di un tedesco protestante, entra nella Chiesa Avventista e diviene un accanito nemico della Chiesa Cattolica, della Vergine Maria e del Papa.

Mentre i suoi tre figli giocano a palla, Cornacchiola, cerca nella Bibbia dei protestanti, argomenti a sostegno del suo discorso denigratorio contro la Madre di Gesù. Ma improvvisamente i bambini, avendo perduto la palla, richiedono l’intervento del padre che sospende le sue annotazioni, posa il taccuino con gli appunti per terra, sotto l’eucalipto, e corre in aiuto dei figli. Il taccuino rimarrà per terra, non ne avrà più bisogno. La conferenza non la terrà più.  La Vergine, di lì a poco, in una fetida e malfamata grotta (quel luogo era stato testimone di efferati delitti durante la guerra e successivamente usato come luogo di prostituzione), lo convertirà e lo trasformerà in un suo fedele servitore, in un prezioso strumento di evangelizzazione. 


Sono circa le 15,30. Bruno, preoccupato, non trova più i suoi figli; entrando in una grotta li vede, li chiama ma essi non rispondono, sono inginocchiati e neanche si muovono, sono diventati rigidi come pietra. E’ preso dalla disperazione, non capisce cosa sta succedendo, a questo punto sente un intenso profumo di fiori e vede sopra a un masso di tufo la “Bella Signora“; proprio lui che fino a quel momento l’aveva osteggiata. 
 
La Vergine indossa un lungo e splendido abito bianco, trattenuto in vita da una fascia rosa, ha sui capelli neri un manto verde che le scende fino ai piedi nudi e rivolge al suo persecutore queste parole: “Sono colei che sono nella Trinità Divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti. Ora basta! Entra nell’ovile santo, corte celeste in Terra. Ubbidisci all’autorità del Papa”. La Madre di Dio, le cui mani stringono al petto il libro della “Rivelazione“ (la Bibbia), parla a lungo in quel pomeriggio d’Aprile. Fra l’altro, dopo avergli parlato della sua Assunzione al Cielo (“Il mio corpo non poteva marcire e non marcì”), indica al veggente in quale modo, in seguito, riconoscerà i due sacerdoti che lo dovranno aiutare a riconciliarsi con Dio e con il Papa, che voleva uccidere con un pugnale. La Vergine insiste molto sulla preghiera, specialmente sul Rosario per i peccatori, gli increduli e per l’unità dei cristiani. Dice che ogni Ave Maria recitata con fede è una freccia d’oro che giunge al cuore di Gesù.
Ecco una delle promesse della Madonna: “Con questa terra di peccato opererò potenti miracoli per la conversione degli increduli”.


Come l’acqua della piscina di Lourdes, la terra della Grotta delle Tre Fontane, santificata dalla presenza di Maria, opererà prodigi. Nel 1955 le Tre Fontane vengono affidate ai frati Minori Conventuali, ma solo  nel 1984 ottengono il permesso di celebrare una Messa al giorno nella grotta delle apparizioni oltre a quelle festive. Il culto alla Vergine della Rivelazione si estende anche all’estero.



foto by Anioti e Roti